09 settembre 2014
Al risveglio, il porto fantasma c’è ancora, non era una visione. Per questo ancoraggio mi sono concesso il lusso di tralasciare l’allarme ancora, senza conseguenze e dormendo il sonno dei giusti.
L’idea di lasciare qui One Moorea II a svernare ci era venuta, ma poi i difetti concorrenziali della nostra svizzeritudine prevalgono: porteremo la barca in un porto attrezzato, sorrideremo al momento di pagare e ringrazieremo. Quanto vorrei essere un po’ più Siciliano…
Oggi mi sono posto un obiettivo morale, quello di raggiungere Capo San Vito; assieme a Capo Passero e Capo Peloro avrò così conquistato i tre estremi della Sicilia, o Trinacria!
Visto che la giornata inizia presto …alle dieci partiamo per Castellammare. La manovra di ormeggio CdC ci costa un invito a lasciare l’ormeggio nel primo caso e 10 € nel secondo caso: diciamo che è perfettibile. Il posto però in effetti meritava una visita! I panini alla milza comprati per il pranzo sono una leccornia, poi, mangiati all’ancora nella riserva naturale dello Zingaro dopo un bel bagno, valevano da soli la giornata.
Tutte queste pause ci impongono l’uso del motore per arrivare in porto prima del calare delle tenebre, peccato perché il vento è durato fino alla fine. Anche il passaggio formale del Capo (rilevamento uno-otto-zero) è rimandato al mattino dopo, priorità all’ormeggio, all’igiene personale e poi via, alla ricerca del nero di seppia. Confrontati con un menù impegnativo dirottiamo i nostri appetiti su cozze e sulla specialità locale, il couscous al pesce, che per non farci mancare nulla copriamo con un cannolo alla ricotta. Ah già, dimenticavo che sto girando con Eliano, risaputamente una buona forchetta!
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Tutte le manovre a CdC vanno necessariamente accompagnate con abbondante dose di FdM