Verso Ponente

27 agosto 2014
Ok, accomiatati gli ospiti, rimessa a punto barca e cambusa, sono pronto per continuare il viaggio in senso antiorario attorno alla Sicilia.
La meteo per i prossimi giorni è favorevole, venti leggeri o moderati dal primo o dal quarto quadrante. Come scoprirò poi, però, con le dovute peculiarità locali, soprattuto in prossimità dei capi (chi era Venturi, già?).
Il viaggio prosegue con rotta occidentale, la scelta degli ancoraggi e dei porti non è facilissima, la zona è bella ma le infrastrutture carenti o abbandonate.
Nell’attesa delle brezze previste, breve ancoraggio a Capo Milazzo e pausa pranzo. Ero tutto indaffarato a mettere l’ancora quando mi si avvicina un gommone a tutta birra che mi dice: ” Ehi tu, che fai, non sai che qui è proibito mettere l’ancora? Dacci i documenti!” Strano perché sono almeno una decima imbarcazioni sul posto… Faccio per scendere a prendere i documenti quando mi dicono: “Vedi che (una locuzione molto usata qui n.d.r.) siamo quelli del porto, i documenti li hai lasciati nel nostro ufficio, te li stiamo riportando…” Ma come avete fatto a trovarmi? Poi guardo i 500 CV in dotazione al gommone e penso che potrebbero avere già pattugliato tutte le Eolie nel tempo che io ho aggirato il capo… Se ne vanno contenti che lo scherzo abbia avuto successo, io rimango qualche minuto con il documento in mano come un ebete.

Grazie pubblicamente al marina di Santa Maria Maggiore di Milazzo, me ne sarei accorto due giorni dopo della dimenticanza!

Il pomeriggio riparto accompagnato da un nordest leggero che però mi abbandona a metà strada, e devo proseguire con il motore fino all’ancoraggio sotto il monastero del Tindari.

Il monastero all'alba, dopo che era appena suonato l'allarme "ancora che ara"... mi ero solo un po' girato, c'era un discreto e temporaneo sudest.
Il monastero all’alba, dopo che era appena suonato l’allarme “ancora che ara”… mi ero solo un po’ girato, c’era un discreto e temporaneo sudest.