30 agosto 2014
Approfitto della mattinata tranquilla per navigare a motore davanti a Cefalù e scattare un po’ di foto, fino a quando l’ecoscandaglio segna 4 metri di profondità, mi guardo in giro e vedo solo scogli, …metto via l’apparecchio fotografico a faccio dietro front di corsa.
Il vento si fa attendere, ma la tappa prevista è corta e quindi isso le vele appena possibile, fa niente se procedo a rilento.
Proseguo la lettura del libro di Alastair Buchan (sulla tuga, legato) e mi rendo conto di quanto sia impreparato per una navigazione solitaria e di quanto il mio materiale sia insufficiente. Ormai è così, accumulo esperienza per la prossima volta cercando di non fare male né alla barca né a me stesso. Tutto sommato, viste le carenze, me la sto cavando egregiamente.
Anzi, già che ci siamo provo qualche manovra particolare, oggi potrei provare a mettermi alla cappa. Chiaramente il vento scarso rende tutto più facile, meglio così, per gradi; quando poi sarò costretto lo farò anche in burrasca…
Cioè, proprio facile non è neanche così, mi sembra di capire che sia un equilibrio dinamico, infatti con il fiocco completo mi fa quasi strambare; prima provo a correggere cazzando un po’ la randa, poi invece chiudo un po’ di fiocco e lascio filettare la randa. Bingo! Vento da nordovest, barca con prua 60, velocità nulla e scarroccio a 0.5-1 nodi verso 120! E resta così senza più nessun intervento. L’unico fastidio è dato dal mare morto, che con vento così leggero fa sbattere barca e vele.
Proseguo fino a Termini Imerese, dove il locale Vela Club mi ospita per 15.- €.